Quei campi che nutrono l’Europa

di Diego Ravier | 03.02.2022

Il fotografo italiano Diego Ravier ha visitato alcune aziende agricole biologiche della provincia di Foggia, durante gli ultimi giorni della raccolta dei pomodori e l’inizio della vendemmia. Lavoratori dall'Africa e dall'Europa raccolgono prodotti che finiscono nelle salse, nei vini, nelle pizze e nelle insalate d'Europa. Il mercato del cibo biologico del continente è più che raddoppiato in valore dal 2009, fino a raggiungere i 45 miliardi di euro.
La raccolta del pomodoro a Foggia va da luglio a ottobre: è uno dei lavori più duri. (Prima Bio, Rignano Garganico)
Lavoratori di molte nazionalità arrivano nel sud-est d'Italia per lavorare nei campi. Sono originari di Senegal, Uganda, Burkina Faso Nigeria, solo per fare alcuni esempi. Per giungere in Italia, hanno fatto percorsi diversi, come viaggiare attraverso il deserto o passare per centri di detenzione, soprattutto in Libia. (Prima Bio, Rignano Garganico)
L'Italia è il secondo più grande produttore di pomodori al mondo, dopo gli Stati Uniti. La regione Puglia produce più della metà dei pomodori in scatola dell'Italia, e questo business è incentrato sulla regione di Foggia, rendendo questi campi il cuore del pomodoro in Europa. (Prima Bio, Rignano Garganico)
Nella baraccopoli del Gran Ghetto, a Rignano Garganico, in provincia di Foggia, vivono tra gli 800 e i 1.500 lavoratori agricoli durante il periodo del raccolto. Questo sito ospita lavoratori migranti da circa vent’anni.
Un cane dorme tra le baracche del Gran Ghetto di Rignano Garganico, dove le condizioni di vita sono dure e mancano servizi essenziali come l’acqua corrente.
Il bracciante agricolo Mor si è trasferito dal Senegal centrale a Rignano Garganico, in Italia, nel 2020. Per cinque mesi ha dormito in un casale abbandonato, mentre lavorava nei campi raccogliendo ogni tipo di prodotto, dagli asparagi ai pomodori.
Un lavoratore torna dalla città dove è andato in autobus a comprare l'acqua. A Rignano Garganico, vive in un casale abbandonato che non ha acqua corrente.
A Cerignola, l'azienda agricola biologica Aquamela è un'impresa familiare che ha iniziato a coltivare cibo biologico venti anni fa, e ora impiega tra i 12 e i 13 lavoratori stagionali.
Tre generazioni lavorano nei campi di Aquamela bio a Cerignola, Foggia. Persone di ogni provenienza vengono a raccogliere l'uva - compresi i vicini dell’azienda, lavoratori stranieri, ex detenuti e detenuti, che partecipano a un progetto di reinserimento sociale.
Un lavoratore durante la vendemmia autunnale nella fattoria biologica di Aquamela Bio a Cerignola, in provincia di Foggia.
L’azienda Aquamela bio si estende su 23 ettari, coltiva anche cereali e olive, che vengono utilizzate per produrre il proprio olio. L'azienda si concentra sui prodotti biologici, perché sono di maggiore qualità e garantiscono margini più alti rispetto alle colture convenzionali.